Musei e monumenti di Verona



Anfiteatro Romano – Arena di Verona


L’anfiteatro romano, meglio conosciuto come Arena di Verona, è probabilmente il monumento più famoso di Verona, a livello nazionale e internazionale. L'Arena di Verona è stata costruita nel I secolo d.C. e in origine si trovava fuori dalle mura di Verona, all'interno delle quali fu incluso nel III secolo d.C. dall'imperatore romano Gallieno. L’Arena di Verona ha pianta ellittica e per mole, vastità ed importanza è seconda solo al Colosseo di Roma. L’Arena di Verona ha strutture portanti in calcestruzzo, mentre l’esterno è rivestito con mattoni e pietre di Verona. La fascia anulare esterna dell’Arena di Verona è crollata quasi interamente, ne è visibile solo una piccola parte, che corrisponde a quattro arcate per ciascuno dei tre ordini. I cittadini di Verona chiamano tradizionalmente questa parte L'Ala. La parte oggi visibile dell’Arena di Verona è composta dalle due arcate sovrapposte, con conci in pietra rosa.
L’interno dell’Arena di Verona è formato da gradinate concentriche e ascendenti, attorno ad una platea interna di 74 x 45 metri circa. L'ammirevole stato di conservazione dell'Arena di Verona è dovuto all’amore che i cittadini di Verona hanno sempre riservato al loro più importante monumento. Già nel XVI secolo, infatti, fu istituita una speciale magistratura, i Conservaotores Arenae, cui fu assegnato il compito di sovrintendere alla restaurazione dell’Arena di Verona e di rifare interamente le gradinate.
In tempi antichi l'Arena di Verona ospitava ludi di gladiatori, cacce, battaglie navali come tutti gli anfiteatri romani. Dopo quasi duemila anni di storia, l'Arena di Verona conserva ancora oggi questa sua funzione di intrattenimento pubblico, nonostante qualche piccola variazione di sostanza. Dal 1913 l'Arena di Verona ospita ogni estate grandiose e imponenti rappresentazioni di opera lirica, che affascinano ogni sera migliaia di spettatori entusiasti.


Teatro romano


Il teatro romano di Verona fu costruito nella seconda metà del I secolo d.C. in splendida posizione collinare proprio di fronte all’ansa che il fiume Adige forma nel centro di Verona. Gli scavi archeologici che riportarono alla luce il teatro romano di Verona ebbero inizio nell'Ottocento e si conclusero in epoca recente. Il teatro romano di Verona è composto da una cavea semicircolare con gradinata, parzialmente ricostruita, e di una scena solo parzialmente conservata, ai lati della quale si vedono ancora resti imponenti dei parasceni. Purtroppo il frons, il prospetto monumentale rivolto verso il fiume, è andato distrutto quasi completamente nel corso dei secoli. La particolare bellezza del teatro romano di Verona deriva dalla sua posizione: immerso nel verde, sovrastato da una parete tufacea e dall'antico Convento di San Girolamo. Sopra l'ultima gradinata si trova una loggia di archi in marmo, che si presume fosse inizialmente inserita nel coronamento superiore, la cui collocazione originale però rimane dubbia. Particolarmente interessante è l’intercapedine, molto ampia e profonda, scavata nel tufo dietro il teatro per separarlo dal monte.


Ponte Pietra


Ponte Pietra (noto ai romani con il nome di pons marmoreus) è l’unico dei due ponti romani di Verona ad essersi conservato fino ai nostri giorni. Dell’altro ponte romano di Verona, il Postumio, rimangono solo alcuni resti sul greto dell’Adige all’altezza della chiesa di Sant’Anastasia. Ponte Pietra a Verona ha cinque arcate: l'ultima sulla riva destra fu ricostruita nel 1298 da Alberto della Scala, insieme alla torre di guardia. L'aspetto pittorico di Ponte Pietra a Verona deriva dalla varietà di materiali utilizzati per la sua costruzione.
Ponte Pietra subì gravi danneggiamenti a causa dei bombardamenti su Verona durante la seconda guerra mondiale. Quattro archi e parte delle pile furono successivamente ricostruiti recuperando le pietre originarie dal fiume.


Arco dei Gavi


L’arco dei Gavi a Verona, costruito nel I secolo d.C., si trova oggi in una piccola piazza a fianco di Castelvecchio, in fondo a Corso Cavour, dove fu ricomposto nel 1930 dopo essere stato pretestuosamente distrutto dai francesi nel 1705. La sua posizione originaria era al centro della via all'altezza della torre dell'orologio di Castevecchio, dove poi era stato incorporato successivamente nelle mura di Verona.


Porta Borsari


Porta Borsari sorge alla fine di Corso Porta Borsari, che in epoca romana era il decumano di Verona. La parte oggi visibile della porta è il suo originario rivestimento, poiché le strutture interne della stessa non si sono conservate. Porta Borsari fu costruita nella seconda metà del I secolo d.C. ed è il secondo monumento meglio conservato di Verona romana, dopo ovviamente l'Arena di Verona.
Porta Borsari faceva parte della prima cerchia di mura di Verona; si compone di due fornici con architravi, timpani e colonne, sormontati da due file di finestre, i cui ornamenti ispirarono gli architetti rinascimentali di Verona. Sulla porta si legge anche un'iscrizione del 245 d.C. recante il nome romano di Verona: COLONIA VERONA AUGUSTA.


Porta dei Leoni


Porta dei Leoni a Verona fu costruita nella seconda metà del I secolo d.C. come varco di accesso nel circuito di mura romane di Verona e subì notevoli trasformazioni circa un secolo dopo la sua erezione. Porta dei Leoni a Verona è costituita da due fornici con timpano e colonne laterali, sovrastate da finestre arcuate e ampia esedra. Purtroppo si è conservata soltanto metà della porta originale, peraltro occultata nella parte posteriore da un edificio che le fu costruito addosso. Si tratta comunque di una delle più importanti testimonianze dell'epoca romana di Verona.
I resti del basamento di Porta dei Leoni a Verona, ampi tratti del pavimento originale e la base poligona di una delle grandi torri che affiancavano la porta in epoca romana, sono stati riportati alla luce da scavi archeologici molto recenti, visibili anche dall'esterno.


Castelvecchio


L’enorme castello nel centro di Verona, sovrastato da migliaia di torri, fu costruito per scopi di difesa interna ed esterna da Cangrande II della Scala nel 1354-55, inglobandovi ampia parte delle precedenti mura comunali fino al fiume Adige. Castelvecchio ha vissuto tutte le seguenti dominazioni di Verona, riportando sempre numerosi danni, sotto i Visconti, come sotto i francesi e gli austriaci. Durante il periodo di dominazione napoleonica a Verona, nel cortile di Castelvecchio fu costruito un fortino e furono mozzate le merlature e le torri, ricostruite solo dopo il 1930, quando Castelvecchio fu definitivamente trasformato in museo.
Il perimetro esterno di Castelvecchio a Verona è fortemente irregolare e segnato da sei torri, di cui una più alta e forte: il Mastio. Attorno al castello fu scavato un ampio fossato in cui scorreva l'Adigetto. L'interno di Castelvecchio a Verona è suddiviso in tre cortili e recenti restauri hanno consentito il recupero di interessanti elementi originali (parte del vallo interno e resti dell’antica chiesa di san Martino, sulla quale fu costruito il castello di Verona). Nel 1925 circa fu modificato anche l’ex fortino napoleonico, inserendovi porte e finestre tolti da antiche case di Verona.


Ponte Scaligero


Il Ponte Scaligero è il secondo ponte più famoso di Verona, dopo Ponte Pietra. Il Ponte Scaligero fa parte del complesso di Castelvecchio e integrava il sistema difensivo e logistico di Verona. Costruito per scopi militari, il Ponte Scaligero è anche un mirabile esempio di ingegneria medievale. Costruito nel 1355 probabilmente da Guglielmo Bevilacqua su commissione di Cangrande II della Scala, è composto da tre grandi arcate che poggiano su piloni turriti. Questo grande ponte di Verona colpisce per la mole e il colore dei mattoni, ma soprattutto per uno dei più bei panorami del fiume e di Verona. Il Ponte Scaligero di Verona subì molti danni nel corso delle varie dominazioni di Verona e fu distrutto quasi completamente nel corso della seconda guerra mondiale, ma fu scrupolosamente ricostruito.


Le arche scaligere e la chiesa di Santa Maria Antica


Nelle immediate vicinanze del Palazzo dei Signori di Verona, gli Scaligeri avevano la loro chiesa e all'esterno di questa istituirono il loro cimitero.
La chiesa porta il nome di Santa Maria Antica che, seppur di piccole dimensioni, è una delle più suggestive chiese di Verona, rivestita con fasce alternate di pietra e mattoni, abbellita da un campaniletto con capitelli a gruccia nelle bifore della cella e copertura conica in laterizio.
Sulla porta laterale di ingresso sorge la tomba di Cangrande I della Scala (morto nel 1329), sicuramente il più importante monumento della scultura trecentesca di Verona. Sopra la cappa a forma di piramide sorge la statua equestre di Cangrande, l'unico monumento dei signori di Verona posto al di fuori del recinto marmoreo della chiesa. Al suo interno si trovano invece altri monumenti funebri dei signori di Verona, molti dei quali a forma di sarcofago e collocati a terra: l'Arca di Giovanni della Scala (morto nel 1359), l'Arca di Mastino II della Scala (costruita fra il 1340 e il 1350), l’Arca di Cansignorio della Scala (morto nel 1375). Le arche scaligere sono il massimo esempio di arte gotica a Verona.


Casa di Giulietta


L'immortale tragedia di William Shakespeare, Romeo e Giulietta, ha contribuito a rendere Verona nota in tutto il mondo. La tragica vicenda dei due innamorati più famosi della letteratura può essere rivissuta per le strade di Verona grazie all'atmosfera dell'ambiente medievale di Verona e ai precisi e concreti luoghi dell'opera shakespeariana.
La Casa di Giulietta si trova in via Cappello a Verona, a pochi metri da Piazza delle Erbe. Si tratta di un alto edificio, costruito probabilmente nel XIII secolo, dalla facciata in mattoni, che la tradizione vuole essere dimora dei Capuleti, la famiglia di Giulietta. Nel cortile interno è visibile il celebre balcone di Giulietta narrato dalla tragedia. Accanto ad esso una targa in inglese e italiano reca una citazione dei celebri versi della tragedia di Shakespeare:

ROMEO - Si ride delle cicatrici altrui chi non ebbe a soffrir giammai ferita… (Giulietta appare a una finestra) Oh, quale luce vedo sprigionarsi lassù, dal vano di quella finestra? È l’oriente, lassù, e Giulietta è il sole! Sorgi, bel sole, e l’invidiosa luna già pallida di rabbia ed ammalata uccidi, perché tu, che sei sua ancella, sei di gran lunga di lei più splendente. Non restare sua ancella, se invidiosa essa è di te; la verginal sua veste s’è fatta ormai d’un color verde scialbo e non l’indossano altre che le sciocche. Gettala via!… Oh, sì, è la mia donna, l’amore mio. Ah, s’ella lo sapesse! Ella mi parla, senza dir parola. Come mai?… È il suo occhio che mi discorre, ed io risponderò. Oh, ma che sto dicendo… Presuntuoso ch’io sono! Non è a me, ch’ella discorre. Due luminose stelle,tra le più fulgide del firmamento avendo da sbrigar qualcosa altrove,si son partite dalle loro sfere e han pregato i suoi occhi di brillarvi fino al loro ritorno… E se quegli occhi fossero invece al posto delle stelle,e quelle stelle infisse alla sua fronte?Allora sì, la luce del suo viso farebbe impallidire quelle stelle,come il sole la luce d’una lampada;e tanto brillerebbero i suoi occhi su pei campi del cielo, che gli uccelli si metterebbero tutti a cantare credendo fosse finita la notte. Guarda com’ella poggia la sua gota a quella mano… Un guanto vorrei essere,su quella mano, e toccar quella guancia!

GIULIETTA (Come avesse sentito un rumore, o forse assorta in tristi pensieri, sospirando) Ahimè!…

ROMEO (Tra sé) Dice qualcosa… Parla ancora,angelo luminoso, sei sì bella,e da lassù tu spandi sul mio capo tanta luce stanotte quanta più non potrebbe riversare sulle pupille volte verso il cielo degli sguardi stupiti di mortali un alato celeste messaggero che, cavalcando sopra pigre nuvole, veleggiasse per l’infinito azzurro!

GIULIETTA - Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo?Ah, rinnega tuo padre!…Ricusa il tuo casato!…O, se proprio non vuoi, giurami amore, ed io non sarò più una Capuleti!

ROMEO (Sempre tra sé)Che faccio, resto zitto ad ascoltarla,oppure le rispondo?…

GIULIETTA Il tuo nome soltanto m’è nemico; ma tu saresti tu, sempre Romeo per me, quand’anche non fosti un Montecchi. Che è infatti Montecchi?…Non è una mano, né un piede, né un braccio, né una faccia, né nessun’altra parte che possa dirsi appartenere a un uomo. Ah, perché tu non porti un altro nome! Ma poi, che cos’è un nome?…Forse che quella che chiamiamo rosa cesserebbe d’avere il suo profumo se la chiamassimo con altro nome? Così s’anche Romeo non si dovesse più chiamar Romeo,chi può dire che non conserverebbe la cara perfezione ch’è la sua? Rinuncia dunque, Romeo, al tuo nome,che non è parte della tua persona, e in cambio prenditi tutta la mia.


Casa di Romeo


La tradizione di Verona ama riconoscere la casa dei Montecchi e quindi di Romeo in una bella casa medievale di via Arche Scaligere, costruita in mattoni e con ancora qualche traccia dell’antica merlatura. La casa è in condizioni piuttosto precarie, il cortile e l'interno non possono essere visitati, ma nel ristorante adiacente sono accorpate alcune stanze. Sulla facciata della casa, un'iscrizione ricorda la storia di Romeo e Giulietta ambientata a Verona:

Oh! Dov'è Romeo?... Taci,ho perduto me stesso: io non son qui e non son Romeo, Romeo è altrove (William Shakespeare, Atto I, Scena I, Romeo e Giulietta).


Tomba di Giulietta


Il pellegrinaggio romantico a Verona passa ineludibilmente anche dalla tomba di Giulietta in via del Pontiere a Verona. La tomba è inserita nel complesso dell’ex Convento dei Cappuccini, di cui si possono ancora vedere il chiostro e la cappella di San Francesco in stile barocco. In una cripta immersa nella penombra è conservato un sarcofago vuoto, che una lunga e a tratti controversa tradizione indica come la tomba di Giulietta Capuleti, l'eroina di Verona tragicamente nota a tutti gli amanti del mondo.


Museo archeologico


Il museo archeologico di Verona si trova nei pressi del Teatro romano, da cui vi si accede tramite un ascensore (i visitatori sono pregati di rivolgersi al custode). Il museo archeologico di Verona occupa alcune stanze dell'ex convento di San Girolamo ed è stato recentemente riordinato. Il museo archeologico è una tappa obbligata per tutti coloro che sono particolarmente interessati alla storia romana di Verona. Nelle sale del museo archeologico di Verona sono conservati numerosi e interessanti reperti della Verona romana: mosaici, sculture, bronzetti, vetri, urne volterrane e frammenti di monumenti funerari. Dalle sale del museo si gode inoltre di uno splendido panorama di Verona.


Museo lapidario Maffeiano


Il museo lapidario maffeiano di Verona si trova vicino ai Portoni della Bra e vi si accede da un passaggio del portico del Filarmonico. Il museo di Verona è il più antico museo lapidario d’Europa, fondato nel 1714 da Scipione Maffei, erudito di Verona. Sotto il loggiato del museo lapidario di Verona è conservata un'importante raccolta di lapidi con epigrafi, statue, urne funerarie, cui furono aggiunti anche reperti medievali. Scipione Maffei stesso scrisse una guida al suo museo nel 1749, intitolata appunto Museum Veronese.


Galleria di Arte Moderna – Palazzo Forti


Palazzo Forti, già Palazzo Emilei, ospita in Corso Sant’Anastasia a Verona la galleria di arte moderna e contemporanea della città. L’architettura del palazzo è stata completamente rinnovata da Ignazio Pellegrini alla fine del XVIII secolo; recenti restauri hanno riportato alla luce parti del palazzo di Ezzelino da Romano, risalente al 1200. La galleria d'arte moderna di Verona ospita al piano terreno importanti mostre d'arte moderna e contemporanea, mentre al primo piano sono esposte opere di artisti, soprattutto veronesi, dell'Ottocento e del Novecento, in attesa di una catalogazione museografica complessiva. Fino ad alcuni anni fa il palazzo era sede anche del Museo del Risorgimento di Verona, che però ora è stato smobilitato.


Museo Civico di Castelvecchio


Il castello scaligero di Verona, oggetto dal 1957 di una vasta e radicale azione di restauro che gli ha restituito in gran parte l’aspetto originale, ospita il museo civico di Verona, che dopo una attenta opera di riordinamento interno e allestimento museografico, è oggi uno dei più perfetti e accreditati musei europei. Il museo civico di Verona raccoglie sculture romaniche di artisti veronesi, collezioni di armi antiche, affreschi di chiese e palazzi veronesi, opere di pittori del gotico nazionale, opere di pittori stranieri, dipinti del periodo rinascimentale di Verona.


Museo di Storia Naturale


Il museo di storia naturale di Verona si trova all’interno di Palazzo Pompei sul Lungadige Porta Vittoria. Il museo di storia naturale di Verona è uno dei più famosi in Italia e in Europa. All’interno di venti ampie sale, il visitatore può ammirare preziose e rare collezioni mineralogiche, paleontologiche, faunistiche, ornitologiche, ittiologiche ed entomologiche. Il museo di storia naturale di Verona conserva fossili della regione di Bolca, con un gran numero di specie vegetali e animali vissute più di 30 milioni di anni fa.


Museo africano


Il Museo africano dei Missionari Comboniani di Verona nasce da un'intuizione del primo successore di Daniele Comboni, il vescovo Francesco Sogaro. Questi, nel 1882, invitò don Giuseppe Sembianti, allora rettore degli Istituti Africani, a creare a Verona un Museo africano, per raccogliere gli oggetti interessanti, la scienza o la curiosità che i missionari avrebbero spedito dall'Africa. Il Museo africano di Verona intende essere un punto di riferimento multietnico e multiculturale nel territorio e nell'ambiente di Verona e di tutto il Veneto, offrendosi ai visitatori come strumento per la conoscenza e il dialogo con l'Africa, e diventare sempre più luogo di convivialità delle differenze.


Giardino Giusti


Il Giardino Giusti si trova a Verona nella via omonima e appartiene al cinquecentesco Palazzo Giusti ed è uno dei più belli tra i giardini italiani del tardo Rinascimento (1580). Il Giardino Giusti di Verona è diviso in due parti: il giardino inferiore all’italiana, con un grande disegno di aiuole, labirinto, fontane, statue ecc; il giardino superiore, che si estende lungo la collina di San Zeno in monte è contraddistinto da un ampio viale di cipressi e da un caratteristico edificio a torre, con scala interna a chiocciola, che porta ad un piano soprastante, dal quale si gode una bellissima vista su Verona.



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